Ci siamo…
E’ stata una fatica immane, sei mesi di assaggi, riassaggi, controlli e impegno di un Panel che ha finalmente ottenuto anche il riconoscimento professionale del Mipaaf
Al termine degli assaggi di selezione si è riunito l’Optimus Panel ;-), sei Panel Leader di comprovata esperienza mondiale per assaggiare e discutere i primi in classifica. Abbiamo controllato la qualità nel tempo (alcuni campioni erano stati assaggiati a Novembre), alcuni erano peggiorati, altri si erano evoluti perdendo magari l’eccessiva aggressività. E la classifica è stata riveduta e corretta.
Il livello qualitativo degli oli del Leone d’Oro è stato oggettivamente alto, l’annata difficile è stata considerata, il numero dei campioni arrivati 225 per un totale di piu’ di 500 assaggi.
Penso nessuno possa mettere in discussione l’oggettivo entusiasmo e professionalità che contraddistinguono il Leone d’Oro da tre anni, io personalmente sto imparando tantissimo, soprattutto dai miei errori e dalle critiche costruttive (o dai suggerimenti :-) dei professionisti che collaborano con me. L’analisi sensoriale è un metodo, e rendere “oggettive” delle percezioni soggettive è una scienza che richiede tantissimo allenamento e ha sicuramente un margine di errore che invito sempre a considerare
Questo è l’elenco definitivo dei finalisti delle sette categorie
Ogni categoria avrà solamente 2 medaglie d’oro ex-aequo perchè non esiste l’olio piu’ buono del mondo, ma esistono oli così entusiasmanti che devono essere comunicati nella loro diversità. Pero’ solo due, per non far perdere la voglia agli altri, che magari sul podio non sono salti per un soffio (o che hanno ampi margini di miglioramento), di continuare nella ricerca della perfezione e partecipare anche l’anno prossimo ;-)
I vincitori saranno comunicati durante l’evento del 10/11 Maggio, e li assaggeremo e confronteremo ancora, questa volta tutti insieme
Solo un appello:
Chi fa monovarietali non li “inquini” con altre varietà per renderli piu’ accattivanti aggiungendo sentori che non sono loro propri,
chi fa oli meno buoni non vada a comprarli da altri che li producono scientificamente per “migliorarli”, partecipare ad un concorso deve essere una opportunità di confronto e di crescita, barare non serve a nessuno…