La passione disegna strade che non pensavo di percorrere….
Ero una ragazza di 20 anni, studentessa modello della facoltà di medicina veterinaria di Teramo. Poi un giorno incontrai un “orso” (il mio futuro marito Mauro) in una escursione del WWF al parco nazionale d’Abruzzo. Da quel momento le nostre passioni e i nostri caratteri si sono scontrati, uniti, reinventati… La nostra azienda agricola è nata senza che nessuno dei due lo avesse previsto o calcolato, è stata semplicemente la conseguenza di un grande amore.
Non mi sono ritrovata dunque a fare l’agricoltore perchè provenivo da due o tre generazioni di frantoiani e/o contadini né perchè figlia ereditiera di grande famiglia possidente…. è stata una scelta: di vivere in un certo modo, “custodi della natura”. Ho la fortuna di essere in un’area di riserva riconosciuta dalla Provincia di Teramo con spazi verdi di vegetazione spontanea e fauna autoctona. Con studio e ricerca, abbiamo arricchito questo ecosistema piantumando nel tempo, erbe officinali e aromatiche (rosmarino, timo, melissa, lavandae tante altre) lungo le scarpate, molte piante da frutto di varietà antiche e non ed un bosco di Pini marittimi.
Ho imparato a “guidacchiare” il trattore con la pazienza di mio marito, ed è una grande gioia, in particolare vedendo le facce terrorizzate dei contadini quando sono in vicinanza dei loro confini aziendali. Hanno sempre il timore che, per errore, possa scalzare qualche pianta.
Chi come me, lavora la Terra, lo fà per soddisfazioni diverse: la cura dei dettagli, la bellezza delle colline e degli uliveti, la certezza di aver fatto la cosa migliore nel periodo giusto. Ogni stagione racconta la sua storia e tu devi seguirne l’armonia. Poi c’è una stagione speciale per me: l’autunno, il tempo della raccolta delle olive…devi resistere all’aperto dalla mattina alla sera perchè per un olio eccellente occorrono olive sane e colte al momento giusto.
Ecco, la vera ricompensa ha a che fare proprio con quel momento.
Ogni volta mi accorgo che non è solo un lavoro: è un viaggio attraverso le emozioni e le immagini, come quella del mio oliveto quando al tramonto si trasforma in una distesa d’argento. E anche con tutta la fatica addosso, pensi che non vorresti essere da nessun’altra parte.