Una collina alle pendici dell Aspromonte di proprietà della mia famiglia dai primi dell’Ottocento; un borgo un tempo abitato dai contadini ed una casa padronale in cui risuona ancora la presenza delle generazioni che si sono susseguite nel prendersi cura di questa terra.
Chi ci conosce lo sa’,nelle vene di un Licastro scorre olio.
Ed una cosa ci accomuna tutti: la scelta iniziale di una professione ed il ritorno alla terra come un rito Karmico a cui non ci si puo sottrarre. Il borgo non e’ più abitato dai contadini e nella casa padronale ci sono rimasta io, figlia unica e senza eredi diretti.
Santa Tecla e’ la mia creatura da accudire ed in lei ho sublimato il mio istinto materno.
A questa terra ho dato tutto, senza risparmiarmi da quando avevo trent’anni. Ed ora che ne ho 52 e mi afferra alle volte la voglia di darmi una nuova vita, so che e’ solo un evasione emotiva da coltivare come un sogno e tornassi indietro rifarei esattamente tutto.
Perche?
Perché questa terra pretende e restituisce sempre di più ,in uno scambio d’amore continuo dove non ci si risparmia da entrambe le parti.
Milleeuno i momenti limite dove cio’ che mi ha ispirato la soluzione non e’ stata la tecnica ma il cuore.
Avra’ a che fare con il fatto che sia donna?
Non lo so .Sicuramente la terra mi e’ madre e figlia contemporaneamente ,mi accoglie quando sono ferita, in lei nei suoi panorami, negli animali che incontro e nella comunita’ vegetale che custodisco ritrovo la mia forza e affino la mia sensibilita’ femminile.
Domina & Terra la mia linea di oli monovarietali nasce da questo concetto.
Osservo molto la mia comunita’ vegetale, piante secolari che sembrano silenti ed un po’ snob dall’alto della loro imponente bellezza …ed invece dialoga, freme, gioisce, soffre e poi riposa. Se vivi con loro ne impari i codici ed e’ il momento in cui si rivela la loro struggente bellezza e ti fondi con essa.
Ed io divento Tecla non più Rita, e difatti i più cosi’ mi chiamano.
Ma come in tutte le grandi storie d’amore le crisi sono sempre in agguato.La stanchezza ma non l’abitudine, il travaglio emotivo e la rabbia di vedersi quasi scippata la propria vita da qualcosa di totalizzante. E La solitudine.
Per lunghi periodi vivo sola a Santa Tecla, il primo centro abitato e’ a quatto chilometri e non ci sono abitazioni nei dintorni.
Sì, una donna sola nel cuore dell Aspromonte, criticata per questa scelta, ma anche rispettata per il coraggio.
Ma il coraggio uno se lo deve dare anche se non ce l’ha e la paura ti logora, fosse per un alluvione o per un incendio.
Eppure quanti amici ti dicono ” vivi in un paradiso “, ma nulla sanno di quando scruti il cielo e da li non sempre arriva quello che speri. Un temporale ormai diventa una bomba d’acqua devastante, e quanti danni da riparare o irreparabili.
Oppure di quando lo scruti perché da mesi non piove, come la scorsa estate, e le tue creature ti chiedono un sorso d’acqua e ti inventi,cosa mai fatta prima sui ns secolari, un irrigazione di soccorso notturna coi pochi mezzi disponibili e l’acqua da raccogliere tutto il giorno in cisterne da 1000 litri,dove non c’e’ tempo per un bagno al mare o una serata con gli amici, perché ogni due ore devi riempirne un altra di cisterna.
Poi arrivano le piogge di Settembre e tutto ritorna in vita e mi donano una campagna olearia eccezionale con un prodotto straordinario.
Io e i mie i ragazzi abbiamo lavorato bene, il nostro olio e’ andato oltreoceano, abbiamo avuto tante soddisfazioni e non ultima la visita della troupe di Melaverde che ci ha dedicato un servizio.
In quella bottiglia noi ci mettiamo il cuore.